Nuove concessioni: sfide e opportunità per il settore”: l'iniziativa, svoltasi nella sede dell'Unione Commercianti, ha inteso mettere sotto i riflettori le principali novità introdotte dalle norme sulla riassegnazione delle concessioni del commercio su area pubblica che entreranno in vigore nel 2017. Troppo anticipo? Non si direbbe, dato che le preoccupazioni sulla normativa prodotta ma non ancora illustrata dagli organi competenti ha già suscitato più di una preoccupazione: a spiegarla è stato il presidente regionale di Fiva Alverio Andreoli che ha partecipato al seminario insieme al segretario nazionale Armando Zelli, al presidente provinciale Maurizio Fumi, alla segreteria regionale Rita Savigni e al funzionario della Regione Emilia Romagna marco Borioni.
“In pratica la differenza sta tutta nel fatto che finora il posto dell'ambulante veniva rinnovato tacitamente ogni dieci anni mentre dal 2017 ci sarà un bando a cui accedere – ha spiegato Andreoli – fortunatamente la Fiva è riuscita a introdurre una modifica che tutela i criteri di anzianità e dunque dà la certezza del posto di lavoro. Ma è chiaro che le preoccupazioni non sono mancate”.
La dimostrazione è arrivata chiaramente dalla voce dei commercianti: “Siamo preoccupati, non si può negare – ha dichiarato Angelo Grassi che fa parte anche della giunta nazionale di Fiva – ma almeno per quanto riguarda l'Emilia romagna possiamo dirci fiduciosi: abbiamo delle garanzie e dunque ferma restando la preoccupazione sappiamo comunque che alcuni diritti fondamentali saranno tutelati”.
Più o meno sulla stessa lunghezza d'onda si è detta anche Chiara Ghezzi, ambulante da dieci anni: “Le preoccupazioni ci sono – ha spiegato – ma le affronteremo man mano”.
“Il sistema mira a premiare chi vuole lavorare e investire nel commercio perché non pone più limitazioni nell'accesso all'attività – ha spiegato Zelli – la preoccupazione però riguarda il modo in cui queste regole verranno calate nella realtà: fortunatamente è stato rispettato alla fine il criterio della professionalità ossia l'iscrizione al registro imprese e l'anzianità di posteggio”.
“Il principio è quello di aprire il mercato a tutti gli operatori – gli ha fatto eco Borioni, - chiaramente in questo modo si rischia di dare un quadro di incertezza nella tutela delle posizioni: grazie agli accordi fra Stato e Regioni questo pericolo viene scongiurato”.
Dello stesso avviso si è detto anche Fumi: “Bisogna stabilire e dare delle garanzie agli operatori.”